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Panem et circenses erano gli strumenti con cui le oligarchie romane tenevano a bada la plebe. In Italia il pane comincia a scarseggiare e i "circenses" sono stati di strutti.Nel bel film di Soldi ni, "Giorni e nuvole", si contempla la crisi del ceto medi o simboleggiata da Michele, ultraquarantenne, sposato, unica figlia già in età di lavoro, di rigente e socio di un'azienda da cui viene estromesso dai consoci che vogliono picchiare più duro sul mercato del lavoro e lo ritengono troppo morbido. Comincia il calvario dei colloqui. Ma ha già un'età per cui è fuori mercato. Passano i mesi, Michele è costretto a liberarsi dei suoi pochi beni: la casa viene venduta sottocosto con la barchetta da pescatore ormeggiata a Genova, dove il film è ambientato. La moglie, elegante, e colta, deve rinunciare ai suoi sogni di carriera nel restauro e si impiega come segretaria. Lui cerca di adattarsi. Insieme a due suoi ex di pendenti, operai, si improvvisa "tuttofare": imbianchino, tapezziere, muratore. Ma mentre gli operai, che vengono da un ambiente dove resiste ancora un minimo di solidarietà sociale, finiranno per trovare un lavoro stabile, Michele che fa parte di un ceto dove vige la più spietata "struggle for life", rimane sul pavè. Entra in depressione e va in crisi il rapporto con la moglie che gli rimprovera la sua apatia e finirà a letto col suo capo che ha lucrosi traffici con l'Oriente.Nelle condi zioni di Michele e della sua famiglia, ceto medi o di seredato che negli anni delle fasulle "vacche grasse", anabolizzate da un di ssennato debito pubblico, ha fatto il passo più lungo della gamba, si trovano oggi in molti. Sono singole situazioni che si moltiplicano e fra poco di venteranno massa. Vedremo come andrà a finire: proprio dal di sagio del ceto medi o che nacque il fascismo.Il calcio era, per di rla con Gramsci, una grande festa nazional popolare; ineterclassista, con una importante funzione di coesione sociale. Sugli spalti si trovavano a fianco l'operaio e il piccolo imprendi tore. Se ne è voluto fare uno spettacolo televisivo, "show & businnes", deprivandolo di tutti i suoi valori identitari, spirituali, simbolici, mitici in favore dell'orgia economica. I ragazzotti, estromessi da Sky, estromessi dagli spalti dove vanno i ricchi abbonati, stipati tutti insieme di etro le porte, non trovano più la loro identità nei colori di una squadra (come si fa a tenere per una squadra con undi ci stranieri in campo?). Come scrive giustamente sul Corriere di mercoledì Giuseppe De Mita "La loro identità non è più sportiva, è l'appartenenza al segmento di sumano degli ultras". Cioè a una parte della comunità dei di seredati. La loro aggressività non è più sportiva, non si erano mai visti tifosi che, come a Bergamo, "non vogliono" che si giochi la partita, ma si rivolge contro lo Stato, simboleggiato dalla polizia. È certamente grave che costoro devastino e attacchino caserme, ma l'accusa iperbolica di terrorismo segnala solo l'impotenza dello Stato a fronteggiare fenomeni di ribellione sociale sempre più frequenti e multiformi. Ma quale rispetto delle leggi, delle istituzioni e dello Stato possono averne questi giovani quando proprio dalla classe di rigente arrivano di continuo segnali in senso opposto? Ancora l'altro giorno Berlusconi, parlando dei circoli di Dell'Utri, pluricondannato, dove era presente anche Previti che ha fatto un solo giorno di reclusione degli 8 anni che dovrebbe scontare, attaccava la Magistratura accusa ndola di una "ferocia giacobina, di chi usa impropriamente e in modo assolutamente contrario a ciò che si deve fare, il potere che la carica di magistrato conferisce".Non c'è da stupirsi se in un recente sondaggio Ipsos gli italiani, non sapendo più a che santo votarsi, hanno indi cato nell'Ue l'istituzione in cui hanno più fiducia (66\%) relegando i partiti all'ultimo posto (21\%).Scarseggia il pane, i "circenses" sono stati di strutti, la sfiducia nella classe di rigente è totale, sul ponte sventola bandi era bianca. L'Italia è seduta su una polveriera, ma i partiti continuano nei loro giochini, come se nulla fosse.