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Massimo Fini, giornalista, scrittore, editorialista per numerose testate nazionali, drammaturgo e attore è il vincitore del Premio Paolo Rizzi alla Carriera 2015.

La cerimonia di consegna è fissata per il 26 settembre, nella tenuta Venissa sull'isola veneziana di Mazzorbo, in occasione della proclamazione del vincitore del premio giornalistico, giunto alla sesta edizione.

Fini succede nell'albo d'oro dei premiati alla Carriera ad Alvise Zorzi, Virgilio Boccardi, Michelangelo Bellinetti, Gianantonio Stella e Francesco Jori. La giuria del Premio (presieduta da Vittorio Pierobon e composta da Enzo Di Martino, Leopoldo Pietragnoli, Ivo Prandin, Damiano Rizzi, Anna Sandri e Alessandro Zangrando) quest'anno ha fatto cadere la scelta su Fini, nativo di Cremeno in provincia di Lecco, di formazione giornalistica milanese, ma per sua scelta “zingaro” dell'informazione avendo scritto per numerosissime testate (L'Avanti, L'Europeo Il Giorno, Linus, L'Indipendente, Il Fatto quotidiano, La Voce del Ribelle e molte altre) e, soprattutto libero pensatore, strenuo difensore delle proprie idee, anche se controcorrente. Tra i suoi molti meriti giornalistici, va ricordato che fu tra i primi in Italia ad avere la forza di difendere Enzo Tortora, molti anni prima che la verità processuale scagionasse il conduttore televisivo vittima di un clamoroso errore investigativo.

Ai lettori del Nordest è noto soprattutto per la lunga collaborazione con il Gazzettino, dove fino a pochi mesi fa aveva una seguitissima rubrica settimanale. Ha annunciato recentemente, con una coraggiosa lettera-choc, la decisione di smettere di scrivere per l'aggravarsi dei problemi alla vista.

Il Premio giornalistico Paolo Rizzi, rivolto a tutti i giornalisti iscritti all’Ordine nazionale del Veneto, del Friuli Venezia Giulia e del Trentino Alto Adige viene promosso dall’Associazione culturale Paolo Rizzi con il patrocinio di Comune e Provincia di Venezia, Regione Veneto, Ordine dei giornalisti del Veneto, Il Gazzettino.

 

 

I riconoscimenti alla carriera hanno inevitabilmente in sè qualcosa di lugubre. Ma sono ugualmente felice di riceverlo dalla giuria del Premio Rizzi perché questo premia innanzitutto il mio lavoro, cominciato una quindicina d'anni fa, al Gazzettino di Venezia, un quotidiano che ha sempre accolto i miei scritti con grande libertà anche quando, assai spesso, erano in netto contrasto con la linea del giornale. Del Gazzettino ho sempre apprezzato la grande professionalità, il non cedere alla sguaiataggine oggi tanto in voga nel nostro giornalismo e una grazia tutta veneziana che comincia dal tono con cui ti risponde il centralinista.

Massimo Fini