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Se i Cinque Stelle fanno un qualsiasi accordo con Berlusconi sono finiti. Nel dna dei Cinque Stelle ci sono elementi politici e culturali sia della destra che della sinistra, oltre a intuizioni del tutto originali come quella di privilegiare il “tempo liberato” sul lavoro. E’ quindi immaginabile un accordo sia con la destra sia con la sinistra. Con tutti tranne che col “delinquente naturale” perché vorrebbe dire sconfessare i princìpi per cui hanno lavorato per anni, dal primo Vaffa di Bologna del 2007, e che li hanno giustamente premiati.

La strategia quindi, se posso permettermi, dovrebbe essere quella di staccare Salvini ed eventualmente Meloni da Berlusconi, e non, come vorrebbe Paolo Flores d’Arcais, di dire un no totalitario alla destra in quanto tale, che è un ragionar da secolo scorso.

Non vorrei che finisse come nel 1994 quando al Nord si votò in massa la Lega con percentuali che andavano anche oltre il 50 percento, facendo così inconsapevolmente, nell’ansia di rinnovamento che animava l’Italia di allora dopo le inchieste di Mani Pulite, il gioco di Forza Italia che si presentava su tutto il territorio nazionale. Umberto Bossi si accorse della trappola e dopo un anno, col suo miglior discorso in Parlamento, tutt’altro che ‘rozzo’ (l’accusa che, mancandogli ogni altro dire, gli muovevano allora) sfiduciò il Governo Berlusconi. Ma era ormai troppo tardi. Nel giro di due soli anni, con i testimoni del tempo ancora in vita, grazie alla potenza di fuoco dei media berlusconiani, ma anche con la complicità della sinistra, i ladri divennero le vittime e i magistrati i veri colpevoli. La Lega, che su Mani Pulite era cresciuta, così come Mani Pulite era stata possibile grazie alla Lega, perse una delle sue principali ragion d’essere. E fu la fine della speranza e l’inizio di un lungo periodo di alternanza fra berlusconismo (che chiamare destra è fare un’offesa alla destra) e sinistra che ci ha portato dove ci ha portato. Se anche i Cinque Stelle cadono nella trappola di Berlusconi i giovani e anche i meno giovani italiani dovranno rassegnarsi a un altro ventennio di governi dei ‘soliti noti’, comunque mascherati.

Di Maio, Di Battista, Grillo pensateci bene. Il nostro futuro è nelle vostre mani.

Massimo Fini

Il Fatto Quotidiano, 23 marzo 2018