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In ltalia è nata una Destra mai vista, che sembra aver perso uno dei suoi più importanti punti di riferimento: la difesa di law and order. L'uomo di Destra, tralasciando alcune frange estreme e populiste, è un conservatore,  un borghese, che detesta gli schiamazzi, le irregolarità, il disordine, l' anarchia. E un bonhomme, un padre di famiglia, timorato di Dio, moderato in tutto, a cominciare dalle passioni, metodico, frugale, parsimonioso, industrioso, che desidera poter curare la tranquillità, gli affari e il proprio giardinetto di azioni. È un formalista, un perbenista, uno che fa esordire le figlie al ballo delle diciottenni e le sposa in chiesa con i fiori d'arancio, che è iscritto al Rotary, ai Lion 's o, perlomeno, al Circolo della Stampa. È un signore che vuole le strade sgombre della teppa per portarci a spasso il boxer e perché la figlia, che studia dalle Orsoline, possa girare tranquilla. Insomma l'individuo di Destra, il conservatore, il borghese è uomo d' ordine che, per vocazione, per temperamento, per  interesse, sta dalla parte della legge, della polizia, della magistratura, dell' esercito. Anche perché è convinto che l' ordine costituito sia tutto a suo vantaggio. Per la stessa ragione, ma volta in segno opposto, l' uomo di Sinistra è tendenzialmente non legalitario perché   ritiene che il diritto, sovrastruttura dell' economia, sia al servizio dello Stato borghese e capitalista ed è quindi intimamente avverso a tutte quelle istituzioni che anno il compito di difenderlo: polizia, esercito, magistratura. Poiché per l'uomo di Destra l' ordine è un valore superiore a difesa di tutti gli altri (il fascismo ebbe il consenso perché faceva marciare In orario i treni) egli è a favore di una giustizia che vada per le spicce. E da Destra che è sempre venuto l'elogio del manganello, delle punizioni esemplari, dei metodi investigativi bruschi ed efficaci. E la Destra è sempre stata per la pena di morte. Tanto da meritarsi l'accusa, da sinistra, di essere forcaiola. Ora tutto è cambiato: la Sinistra è diventata forcaiola e la Destra si è scoperta improvvisamente garantista. Anzi ipergarantista. Se 30 anni fa la Destra invocava la galera per chi portava i capelli lunghi o fumava gli spinelli, non aveva alcuna considerazione per i diritti di libertà della persona (la libertà è disordine e l'anticamera dell'anarchia), adorava i «repulisti», oggi grida allo scandalo per un arresto all'alba, cade in catalessi per qualche giorno di custodia cautelare che definisce un metodo per estorcere confessioni con la tortura, si appella ad Amnesty International. Della legge, che fino a qualche tempo fa considerava il suo più sicuro usbergo, l'uomo di Destra, il borghese, ha oggi una paura birbona. Ma soprattutto teme magistratura e magistrati. È da più di quattro anni che i media della Destra, dal Giornale a Panorama e Italia Uno a Rete Quattro al Foglio, conducono una forsennata campagna di delegittimazione della magistratura. È  sui giornali della Destra che si possono leggere quotidianamente per la penna di austeri professori liberali frasi del tipo: «Quando sento parlare dei pubblici ministeri mi viene un fremito di paura»; «lo zelo ignorante dei Pm»; «Questi magistrati che svolgono una funzione che un tempo era dei poliziotti» (Nicola Matteucci, Il Giornale). In quanto ai kamikaze della Destra usano meno giri di parole: la magistratura è «nazista» (Feltri), i magistrati sono degli «assassini» (Sgarbi). Sui giornali della Destra trovano riverita ospitalità gli ex terroristi di sinistra. Ed è sempre la Destra a scavare gallerie per arrivare in qualsiasi modo a provvedimenti di amnistia e al «colpo di spugna» (buon ultimo quelle, respinte dalla Sinistra, di depenalizzare il finanziamento illecito ai partiti). Se spregia la law, cioè la magistratura, la Destra difende ancora, perlomeno, l' order, cioè la polizia? Fino a un certo punto. Anche i poliziotti sono oggetto di malcelato disprezzo (e un'eco si coglie, per esempio, nelle espressioni, prima citate, di Matteucci) da quando hanno preso la cattiva abitudine di entrare nelle case e nelle aziende borghesi sotto le vesti di Guardia di Finanza o di polizia giudiziaria. Si potrebbe pensare che questo passaggio della Destra dalla cultura forcaiola a quella garantista sia un segno di maturità, di civiltà, di progresso. Ma così, purtroppo, non è. Il borghese è diventato garantista da quando le inchieste della magistratura hanno messo in chiaro che dietro i  business men di oggi non c'è alcuna etica weberiana dello spirito del capitalismo ma latrocinio, corruzione, truffa, falsi in bilancio, fondi neri, sporcizia e la mancanza di qualsiasi codice di comportamento, d'onore, di dignità. Ecco perché la Destra non difende più legge nè l' ordine e assomiglia sempre più alla vecchia Sinistra. Con l'aggravante che non ne ha nemmeno gli ideali.