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Il sindaco Riccardo Marone ha duramente stigmatizzato l'iniziativa presa da Alleanza Nazionale di offrire la difesa legale a Pasquale Fossari, il medico che ha ucciso con sei colpi di pistola un giovane rapinatore che, armato, voleva rubargli l'automobile. Marone ha affermato che Fossari «è un professionista dotato di tutti gli strumenti culturali necessari a ricacciare come uno spettro la tentazione della vendetta privata» e che quindi Alleanza Nazionale difendendolo «legittima chi si fa giustizia da sé» e «incoraggia il mito del giustiziere solitario» (Corriere della Sera 6/12). Il sindaco Marone è totalmente fuori strada, Alleanza Nazionale legittima ciò che è già legittimo e che si chiama, appunto, legittima difesa. Ci si fa giustizia da sè, si attua una vendetta privata quando non c'è contestualità fra aggressione e reazione, quando, poniamo, viene ucciso un mio caro e io mi reco a casa dell'assassino e a mia volta lo ammazzo; Ma quando aggressione e reazione sono contestuali, sono attuali siamo nel campo dell'articolo 52 del Codice Penale (Difesa legittima) che recita: «Non è punibile chi ha commesso il fatto, per esservi stato costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio o altrui contro il pericolo attuale di un'offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa». Se non c'è proporzione fra offesa e difesa si ha «eccesso colposo di legittima difesa» che con il «farsi giustizia da sé» non ha nulla a che fare. Ed è appunto per l'ipotesi di «eccesso colposo» che Fossari è stato incriminato e messo agli arresti domiciliari con una misura che, a mio parere, è eccessiva. Perchè il medico uscirà sicuramente assolto da questa vicenda, come è già avvenuto in Lombardia per un gioielliere che aveva ucciso un rapinatore armato, che era entrato nella sua bottega.Nel caso di Napoli il giovane rapinatore, 19 anni, ha aperto la portiera della macchina di Fossari e gli ha puntato una pistola alla tempia. Era una pistola giocattolo, ma Fossari non aveva il dovere di saperla riconoscere; ha avuto paura che quello sparasse e lo ha preceduto, fulminandolo. Poiché ciò che il Fossari ha ritenuto fosse in pericolo non era l'automobile ma la vita. L' offesa è stata proporzionata all'offesa, sia pur putativa. Proporzionalmente se fosse stato più freddo il Fossari non avrebbe sparato, ma è chi si pone fuori dalla legge, come ha fatto il rapinatore, che deve scontare il rischio degli equivoci che possono crearsi in frangenti del genere, non la vittima. Nè vale in alcun modo l'osservazione del sindaco Marone: dato che Fossari è un uomo colto aveva gli strumenti per agire diversamente. Secondo questa logica chi è colto, intelligente e educato non avrebbe diritto di difendersi,facendo prevalere le sue forze vitali e istintuali sul proprio cervello, mentre il bruto sì. Il dilagare della criminalità deriva anche e proprio dal fatto che quasi sempre i criminali approfittano del venir meno degli istinti vitali nel cittadino rispettoso delle leggi, per compiere ogni sorta di sopraffazione senza rischiare nulla. Devono invece sapere che non tutto è loro permesso, che rischiano qualcosa, che rischiano anche la vita quando mettono a repentaglio quella altrui, e in questo senso la reazione del Fossari, del tutto legittima, può essere pedagogicamente moIto utile e va apprezzata, come ha fatto Alleanza Nazionale, e non criminalizzata come ha fatto il sindaco Marone. Certo, colpisce e fa male la giovane età del rapinatore ucciso e il fatto che sempre più spesso ci si trovi davanti a una delinquenza minorile o quasi minorile. Ma questo abbassarsi dell'età dei criminali è solo un motivo di preoccupazione in più e non può essere usato come pretesto o scusante, come ha fatto la madre del giovane rapinatore che ha ricordato che suo figlio aveva una relazione con una ragazza di sedici anni da  cui ha avuto un figlio e che  cercava quindi di mantenere la propria famiglia. Se uno a diciannove anni mette incinta una ragazza di 16 e poi non ha i soldi per  mantenersi sono fatti suoi,  e non può scaricarne la responsabilità su un ignaro automobilista puntandogli una pistola alla tempia. E' stato ucciso, spiace perché  è una giovane vita umana  che se ne va, ma se l'è andata a cercare.