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Sì. Caro DeCarlo, finisce l’anno e finisce anche il nostro duello. Non siamo mai stati d’accordo su nulla, ma non perché ci costringesse l’impostazione della rubrica,ma per intima convinzione. Tu sei più americano degli americani, più repubblicano dei repubblicani. Le nostre divergenze sono state quindi, in particolare, sulla politica estera degli Stati Uniti: sulla teoria della ‘guerra preventiva’ di Bush,sul nucleare iraniano, sulla guerra all’Iraq e, soprattutto, su quella all’Afghanistan che io considero la più vergognosa delle guerre occidentali dove 38 Paesi, fra cui il nostro, armati nel modo più sofisticato, tentano di schiacciare il  diritto all’autodeterminazione e alla libertà dallo straniero di un popolo coraggioso e fiero. Tu sei d’opinione opposta: là si combatte la battaglia  decisiva contro il terrorismo. Ma le diversità non  sono solo il sale di un dibattito, sono il sale della vita. Per questo mi batto contro l’omologazione del mondo sotto la bandiera della democrazia e dei valori occidentali. Sei stato comunque un avversario coerente e auguro a te e ai nostri lettori un Buon anno nuovo.

Massimo Fini

Sì. Caro Fini, mai rubrica sul nostro giornale era durata tanto a lungo,cinque anni. Raramente aveva suscitato tanta attenzione e tante reazioni. Contrapposizioni nette, senza sfumature, giri di parole, ambiguità di comodo. Tutto ci divideva. E non solo sulla politica estera. Nero e bianco. E i lettori lo apprezzavano a giudicare dalle lettere che ricevevo e che certamente continueranno perchè il nostro scontro da diretto diventerà indiretto su questo stesso giornale. Debbo dire che sei stato il migliore dei provocatori. La tua vis polemica ha consentito di definire meglio la mia. E in omaggio alla coerenza di cui parlavi, ti debbo dire che non sono d’accordo nemmeno questa volta. Noi occidentali non cerchiamo di imporre niente. Quei valori, democrazia, pluralismo, diritti civili per essere nostri non sono meno universali. Li stiamo solo difendendo dai fanatici che ci hanno attaccato nel nome di Allah. Buon Anno anche a te.

Cesare De carlo