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Si assiste in Occidente alla tendenza, sempre crescente, a rifugiarsi nell’esoterismo nelle sue varie declinazioni, nello spiritualismo, nello spiritismo, nella Kabala, nel satanismo (di cui, in Italia, è centro Torino, la più cupa e tetra delle città), nel sufismo, nello sciamanesimo, nella stregoneria, nella Magia possibilmente nera, nel “menagramo“, tutte cose che hanno sostituito i più simpatici, innocenti e innocui Tarocchi cui nessuno ha mai seriamente creduto, era un divertimento come un altro. L’esoterismo attraverso la Thule era praticato da personaggi che occupavano i più alti gradi del nazismo, Himmler, Goering, Hess, Eckart, Rosenberg, Frank (si veda il bel libro Il nazismo magico di Giorgio Galli, che è morto di recente, adesso dobbiamo accontentarci di Ferragni). Non è un buon segno. Si crede poi, quale ordinatore del mondo, al numero 22 che sono le lettere che compongono l’alfabeto ebraico e 22 sono i capitoli dell’Apocalisse. Si crede alle coincidenze per cui nulla avviene mai a caso (le “coincidenze” hanno sostituito la vecchia, cara e innocua scaramanzia) cosa che è all’origine di tutti i “complottismi”.  Anche la Massoneria che pur era nata proprio per liberarsi dell’esoterismo, in realtà nelle sue pratiche (“il muratore” eccetera) lo riafferma.

Perché questa crescita dell’esoterismo? Morto Dio nella coscienza dell’uomo occidentale, come aveva già preannunciato Nietzsche negli anni ottanta dell’Ottocento, morte le ideologie, per sottrarsi all’egemonia del nuovo dio, il Mercato, l’uomo cerca scampo altrove. E questa è la parte positiva. Ma ce n’è una, più preoccupante, negativa. Tutti questi fenomeni di tipo mistico, o piuttosto pseudomistico, possono indurre suggestioni e autosuggestioni pericolose soprattutto in soggetti fragili. Esemplare è la vicenda di don Bosco. Costui infilò sotto il cuscino di un adolescente che viveva nel suo convitto un bigliettino che diceva: “Domani morirai”. E in effetti l’indomani il ragazzo fu trovato morto (e l’han fatto pure santo il mascalzone). Se tu dici a uno: guarda che quando ti alzi dal divano puoi morire d’infarto, quello prima o poi, suggestionato o autosuggestionato, morirà d’infarto.

C’è poi la credenza nel “menagramo”(La patente di Pirandello) che ha finito per uccidere Mia Martini. Ci auguriamo che questo non capiti all’innocente, almeno in questo caso, Delmastro, che ha avuto la sfortuna di trovarsi in due casi in luoghi dove era successo qualcosa. Perché al di là di ogni esoterismo puerile la Sfortuna, cioè il Caso, esiste. Come dice la voce popolare: “La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo”.

Il Fatto Quotidiano, 30 gennaio 2024