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Massimo Fini, di padre toscano e madre russa, è nato sul lago di Como il 19/11/1943. Dopo la laurea a pieni voti in giurisprudenza, ha lavorato come impiegato alla Pirelli, copywriter, pubblicitario, bookmaker, giocatore di poker. Arriva al giornalismo nel 1970 all' "Avanti", dove segue come cronista i più importanti fatti di criminalità politica di quegli anni (omicidio Calabresi, morte dell' editore Feltrinelli, processo per la strage di Piazza Fontana). Alla fine del 1972 passa, come inviato, all' "Europeo" di Tommaso Giglio e Oriana Fallaci. Nel giugno del 1979 lascia l' "Europeo" perchè occupato dai socialisti di Claudio Martelli e la Rizzoli è in mano a Bruno Tassan Din che verrà poi condannato a 15 anni di reclusione e vive per qualche tempo di collaborazioni. Nei primi anni '80 è animatore, insieme al fondatore Aldo Canale, del mensile di politica e cultura "Pagina" in cui si sono formati alcuni dei più noti intellettuali e giornalisti d' oggi, da Ernesto Galli della Loggia a Paolo Mieli, da Giuliano Ferrara a Pier Luigi Battista a Giampiero Mughini. Nel 1982 entra al "Giorno" di Guglielmo Zucconi e Pier Luigi Magnaschi, come inviato ed editorialista, cominciando una solitaria battaglia contro la partitocrazia. In una lettera aperta a Claudio Martelli, allora vicesegretario socialista, gli predice il crollo del sistema e la fine del PSI. Ma bisognerà aspettare ancora 10 anni. Come inviato viaggia in Europa, (Germania ovest ed est, Gran Bretagna, Spagna, Polonia, Francia, Ungheria, Bulgaria, Turchia), negli Stati Uniti, in Unione Sovietica, in Egitto, in Israele, in Libano, in Giordania, nell' Iran di Khomeini, in Sudafrica. Nel 1985 rientra all' "Europeo" come inviato ed editorialista e vi tiene per 11 anni la principale rubrica del giornale, "Il Conformista". Nel 1992 lascia "Il Giorno" per L' "Indipendente" di Vittorio Feltri e contribuisce, come prima firma del giornale, alla trionfale cavalcata dal quotidiano che passa, nel giro di un anno e mezzo, dalle 19 mila alle 120 mila copie, fatto unico nella storia del giornalismo italiano del dopo guerra. Quando Feltri lascia l' "Indipendente" si rifiuta di seguirlo al "Giornale" di Silvio Berlusconi.

Attualmente lavora per Il "Fatto Quotidiano",Il "Gazzettino" e dirige il mensile "La Voce del Ribelle" con la collaborazione di Valerio Lo Monaco. Ha partecipato, insieme a Daniele Vimercati, alla rifondazione del "Borghese", storico settimanale fondato da Leo Longanesi. Nel suo deambulare alla ricerca di spazi liberi ha collaborato con quasi 100 testate.

Ha pubblicato: 'La Ragione aveva Torto?' (Camunia 1985, ripubblicato da Marsilio in edizione tascabile nel 2004); 'Elogio della guerra' (Mondadori 1989 e Marsilio 1999); 'Il Conformista' (Mondadori 1990); 'Nerone, 2000 anni di calunnie' (Mondadori 1993); 'Catilina, ritratto di un uomo in rivolta' (Mondadori 1996); 'Il denaro, "sterco del demonio"' (Marsilio 1998); "Dizionario erotico, manuale contro la donna a favore della femmina", (Marsilio 2000); "Nietzsche, L' apolide dell' esistenza" (Marsilio 2002), "Il vizio oscuro dell' Occidente" (Marsilio 2003) ; "Sudditi" (Marsilio 2004); "Il Ribelle dalla A alla Z" (Marsilio 2006); "Ragazzo. Storia di una vecchiaia" (Marsilio 2007); "Il dio Thot " (Marsilio 2009); "Senz'anima" (Chiarelettere 2010); "Il Mullah Omar" (Marsilio, aprile 2011), biografia controcorrente del leader dei Talebani.
E' stato anche attore e autore dell' opera teatrale "Cyrano, se vi pare"per la regia di Eduardo Fiorillo.

Al suo pensiero si ispira anche la piece antimodernista "Cassandra" interpretata da Elisabetta Pozzi.

E' divorziato ed ha un figlio, Matteo.

 

La storia

Ci sono molte cose nella mia vita che non avrei mai pensato di fare e che invece, alla fine, ho fatto. Ci sono stato quasi sempre, costretto. Sono nato giornalista -un mestiere che ho amato molto- e pensavo che sarei morto giornalista. Anche perchè gli inizi erano stati molto brillanti e, negli anni 70 ero considerato uno dei giovani talenti del giornalismo italiano.Ma a poco a poco una emarginazione silenziosa, sottile,felpata, mi ha costretto nell'angolo della professione. Il mio torto, inescusabile in una società come la nostra, era quello di rifiutare, ostinatamente, cocciutamente, infeudamenti a partiti, fazioni, correnti, lobbies e di non accettare sottomissioni umilianti.
Mi sono messo allora a scrivere libri e sono diventato uno scrittore. Li ritenevo e per la verità li ritengo ancora, dei semplici saggi. Ma nella carenza di pensiero e anche di spina dorsale, che caratterizza l'epoca presente, mi sono accorto, con una certa sorpresa, che ero diventato per alcuni, forse per molti, un punto di riferimento, non solo culturale e intellettuale, ma anche spirituale, una sorta di guru, un "filosofo a modo suo".
Mai nella mia vita ho pensato che avrei fatto l'attore. Perchè non ci sono proprio tagliato. L'attore è, pirandellianamente, "uno, nessuno, centomila", è duttile, io, ahimè, sono sempre, orribilmente, me stesso.
Ma una censura televisiva mi ha costretto ad andare a teatro, ed è nato così Cyrano se vi pare... per iniziativa e per la regia di Eduardo Fiorillo.
Ma proprio l'ultima cosa che avrei pensato di fare nella mia vita è di aprire un sito Internet ne mai avrei pensato di creare un movimento politico che si chiama Movimento Zero ed è ispirato oltre che dai miei libri dal MANIFESTO DELL'ANTIMODERNITA'. Sono negato per tutto ciò che è elettronico e, tanto più, virtuale, non so usare il computer, adopero ancora, per scrivere, la mia vecchia "lettera 32" ma, soprattutto, sono concettualmente, antropologicamente, istintivamente contrario alla tecnologia che ritengo all'origine, insieme all'economia, di molti dei nostri guai. Fosse dipeso da me la ruota sarebbe rimasta quadrata e, forse, oggi staremmo tutti meglio.
E allora perchè un sito? Ancora una volta, come a teatro, sono stato trascinato da Fiorillo e dalla sua talentuosa, dirompente, dilagante, giovanile, anche se disordinata,energia. Ci siamo infatti resi conto, per la diffusione sempre più larga dei miei libri, per l'afflusso, quando li presentavo nelle città e nelle cittadine d'Italia, di un pubblico appassionato di ogni estrazione sociale di tutte le età, ma soprattutto di giovani e di giovanissimi, ideologicamente trasversale o deluso dalle ideologie dominanti, di destra e di sinistra, per il successo del Cyrano, che il succo del mio pensiero -l'attacco radicale alla Modernità e a un modello di sviluppo paranoico che, con la promessa di un futuro orgiastico sempre di là da venire, ci mette in realtà al servizio del meccanismo economico e produttivo - è condiviso ormai da molti e che il disagio esistenziale si è fatto, nell'Occidente industrializzato, acutissimo in noi tutti, anche se trova sorde le elites politiche e intellettuali che continuano a marciare, col sole in fronte e la verità in tasca, su categorie concettuali, il liberalismo e il marxismo; con tutte le loro declinazioni, vecchie ormai di più di due secoli (vedi MANIFESTO CONTRO).
Abbiamo quindi pensato di creare un punto di aggregazione, per discutere, per scambiarci idee e anche contarci.
Quanto a me sono trent'anni che, con i libri, con gli scritti d'occasione, con gli articoli e, da ultimo, anche col teatro rendo testimonianza di questo disagio crescente e della collera di doverlo subire senza poter far nulla. Ho voglia di passare all'azione diretta. Col sito è un primo passo. E, spero, non sarà l'ultimo.


Massimo Fini